Digital Sustainability Paper

Lo scorso novembre, a Bologna, la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha dato vita alla prima edizione degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale: l’evento che, nel corso di due giorni, ha riunito oltre 100 top manager – in prevalenza Chief Information Officer (CIO), Chief Innovation Officer (CInO) e Chief Digital Officer (CDO) – delle più importanti aziende pubbliche e private italiane, per condividere punti di vista e sviluppare traiettorie di crescita basate sul paradigma della Sostenibilità Digitale.

In questo contesto, mettendo insieme esperienze, competenze e capacità, e partendo da un’idea comune di Sistema-Paese, si è intrapreso un percorso che ha portato alla realizzazione del Digital Sustainability Paper: il documento programmatico contenente i punti chiave per fare della Sostenibilità Digitale una leva di sviluppo per il Paese, attraverso il quale la community degli Stati Generali si mette a disposizione dell’azione di Governo e chiede alle Istituzioni di poterle affiancare nelle missioni del PNRR che riguardano il digitale e la sostenibilità.

Il documento si focalizza su alcune aree di intervento prioritarie, dall’ecosistema pubblico integrato alla ricerca scientifica, passando per la formazione. Altro ambito d’azione individuato è quello della misurazione dello sviluppo sostenibile: uno degli impegni principali della Fondazione per la Sostenibilità Digitale consiste infatti nel dare un supporto alla sistematizzazione dei processi collegati alla sostenibilità digitale nelle organizzazioni. E, proprio in questa direzione, ha lavorato alla definizione della prima Prassi di Riferimento UNI sulla Sostenibilità Digitale – la UNI/PdR 147 – che definisce i requisiti che un progetto di trasformazione digitale deve avere per essere considerato sostenibile e coerente con gli SDGs di Agenda 2030.

Obiettivo primario del documento, dunque, è stato quello di identificare e delineare i modi in cui le tecnologie digitali possono essere un concreto supporto a persone, società e ambiente per centrare appieno gli obiettivi fissati dal PNRR per contribuire a cogliere i traguardi di Agenda 2030.

Nello specifico, sono sei gli assi del PNRR sui quali si concentra il Digital Sustainability Paper. Ciascuna delle “missioni” o “componenti” riportate sotto è ampiamente approfondita nel documento sviluppato dagli Stati Generali della Sostenibilità Digitale.

1. ECOSISTEMA PUBBLICO INTEGRATO
PNRR: 556 milioni di euro

Lo sviluppo di infrastrutture di servizio – digitali e non – resilienti, pervasive, efficienti, accessibili e inclusive è alla base della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, rispetto a tutti gli attori sociali (cittadini, imprese, istituzioni), facendone un punto di forza qualificante il Paese, a beneficio di tutte le sue attività̀ economiche. È necessario quindi ripensare i servizi pubblici in un’ottica di ecosistema, favorendo l’integrazione dei servizi e la corretta gestione e condivisione dei dati che essi veicolano, in continuità con gli investimenti fatti e tenendo conto di logiche nuove e modelli di “disruption”:

  • Testo unico della sostenibilità digitale
  • Maggior controllo sui dati
  • Dal telelavoro allo smart working
  • Framework condivisi come ecosistema collaborativo tra tutti gli attori

2. RICERCA SCIENTIFICA E SOSTENIBILITÀ DIGITALE    
PNRR: 1,6 miliardi di euro

La Sostenibilità Digitale è un tema tanto strategico quanto relativamente poco esplorato a livello di ricerca scientifica. Una migliore comprensione di ontologia, driver e barriere al cambiamento in tema di sostenibilità digitale pare quindi un presupposto fondamentale per alimentare politiche efficaci, nel quadro di un ambito di ricerca emergente dove l’Italia – muovendosi subito – può ambire a una leadership internazionale, nonché raccogliere elementi fondamentali per adattare le iniziative rispetto al nostro specifico contesto socioeconomico.

  • Sostenibilità digitale come tema centrale di ricerca
  • Sostenibilità digitale leva abilitante per il trasferimento tecnologico
  • Interdisciplinarietà al centro dello sviluppo sostenibile

3. FORMAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ DIGITALE
PNRR: 350 milioni di euro

Dai dati dell’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, il DiSI (Digital Sustainability Index: indice sviluppato dalla Fondazione per misurare il livello di consapevolezza d’uso della tecnologia come strumento di sostenibilità da parte dei cittadini) evidenzia chiaramente un fortissimo ritardo nella popolazione italiana tanto nella consapevolezza sui temi della sostenibilità nelle sue componenti ambientale, economica e sociale quanto nelle competenze digitali, e ancor di più nella capacità di declinare il rapporto tra questi due temi. Diventa quindi imprescindibile sviluppare una consapevolezza diffusa e adeguata tanto sul ruolo del digitale come strumento di sostenibilità quanto sulla necessità di approcciare il digitale in maniera sostenibile.

  • Sostenibilità digitale nelle scuole di ogni ordine e grado
  • Sviluppo sostenibile leva competitiva nella formazione delle PMI
  • Formazione alla sostenibilità digitale per abilitare la nuova PA
  • Formazione manageriale a tutti i livelli sui temi della Sostenibilità Digitale

4. INFRASTRUTTURE E RETI DI ACCESSO SOSTENIBILI  
PNRR: 6,7 miliardi di euro per la Banda Ultra Larga e 345 milioni di euro per il Piano Italia 5G nelle aree a fallimento di mercato

La presenza di infrastrutture di accesso accessibili, pervasive, diffuse ed efficienti è precondizione allo sviluppo di qualsiasi servizio rivolto ai cittadini e alle imprese. La loro mancanza rappresenta oggi un vero e proprio impedimento alla fruizione dei servizi della PA in un’ottica di cittadinanza digitale.

  • Rete di accesso come elemento abilitante
  • Politiche zero carbon per tutte le infrastrutture pubbliche
  • Infrastrutture e piattaforme pubbliche sostenibili “by design”

5. CITTADINANZA DIGITALE E PARTECIPAZIONE 
PNRR: circa 350 milioni di euro per Fondo per la Repubblica Digitale

La possibilità di accedere con consapevolezza a internet e ai suoi servizi è sempre più da considerare un vero e proprio elemento di cittadinanza. Cittadinanza che, sulla base di consolidati modelli di open government, vede nel digitale un elemento abilitante e rappresenta quindi un cardine della sostenibilità sociale in un’ottica di inclusione, pari opportunità, abbattimento delle barriere d’accesso. Occorre promuovere lo sviluppo di consapevolezza in cittadini e imprese, e sviluppare modelli che abilitino collaborazione e partecipazione dei diversi stakeholder nella costruzione di percorsi di sostenibilità digitale.

  • Digitale strumento di cittadinanza
  • Centralità dell’open government
  • Accesso alla rete ed ai suoi servizi come diritto

6. MISURARE LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Nella costruzione di strategie di sviluppo sostenibile la misurazione delle performance, la definizione di metriche condivise, la valutazione dei risultati e la certificazione dei processi e dei progetti sono elementi indispensabili.

È necessario identificare strumenti di misurazione, valutazione e certificazione che implementino i criteri di sostenibilità digitale come elementi oggettivi nei progetti e nei processi, sia in ambito pubblico che privato, anche nell’ottica di superare i limiti del DNSH.

La Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha sviluppato con UNINFO una nuova Prassi di Riferimento UNI per la valutazione della Sostenibilità Digitale di un progetto. Si tratta di un percorso di autovalutazione basato su 58 indicatori di performance (KPI) che legano il ruolo sistemico del digitale alla sostenibilità ambientale, economica e sociale e che potrebbero essere adottati per la misurazione dei risultati dei progetti del PNRR.

  • Metriche per lo sviluppo sostenibile
  • Necessità di trasparenza
  • Valutazione di sostenibilità digitale
  • Criteri di valutazione legati al grado di sostenibilità digitale nei capitolati degli appalti

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